La levatrice di Bibbiana Cau, pubblicato da Nord, è un romanzo che incanta e scuote, una storia intensa al femminile ambientata nella Sardegna del primo Novecento. Con uno stile evocativo e radicato nella lingua e nei profumi della terra sarda, Cau firma un esordio narrativo profondo e necessario, capace di far emergere tematiche ancora oggi attuali: l’emancipazione femminile, la solidarietà tra donne, l’ingiustizia sociale e il valore del sapere ancestrale.
Mallena non è nata a Norolani, ma da sedici anni è parte viva della comunità. Moglie di Jubanne, che l’ha sposata per salvarla da un destino crudele, è diventata per tutti la llevadora, la levatrice. Senza titolo ufficiale, ma con il sapere antico tramandato da sua madre, Mallena ha aiutato generazioni di donne a partorire, gratuitamente, spesso nei momenti più difficili. Una figura schiva ma centrale, simbolo di cura e resistenza. Nel settembre del 1917, però, tutto cambia. Jubanne torna dal fronte profondamente segnato e Mallena, per garantirgli le cure, chiede di essere finalmente riconosciuta e pagata per il suo lavoro. Il rifiuto del consiglio comunale e l’arrivo di una giovane ostetrica diplomata, Angelica Ferrari, sconvolgono l’equilibrio del paese.
Angelica arriva dal continente con un diploma, ma anche con il peso della disapprovazione paterna e di una società che vuole le donne chiuse in casa. Per le donne di Norolani, però, è un’estranea. Nessuno vuole affidarsi a lei. Eppure, Angelica e Mallena non si fanno la guerra. Al contrario, si riconoscono, si comprendono. Sono entrambe figure di frontiera, ostetriche, donne libere e ferite, che trovano una nuova forza proprio nella loro vicinanza e nel legame invisibile ma potente con la comunità femminile.
Uno degli aspetti più potenti de La levatrice è l’ambientazione: la Sardegna di inizio Novecento, aspra e poetica, fatta di vento, silenzi, leggi non scritte e comunità profonde. Bibbiana Cau, sarda di nascita e di cuore, restituisce con autenticità e passione una terra vera, senza stereotipi, dove la lingua, i gesti e i rituali contano più delle parole. Il romanzo è un tributo alle donne del passato, alla loro resilienza, e al potere di una comunità che sa proteggere chi la merita.
La levatrice è una storia che commuove e fa riflettere. Una narrazione densa di simbolismi e significati, dove ogni pagina racconta un piccolo atto di resistenza quotidiana. Mallena e Angelica non sono solo personaggi: sono archetipi, incarnazioni di un desiderio di libertà che travalica il tempo. E nel momento in cui il passato torna a bussare e l’ingiustizia sembra aver vinto, sarà la forza collettiva delle donne – e della comunità intera – a riscrivere il finale.
La levatrice è un esordio letterario potente, scritto con sensibilità e consapevolezza, arricchito da un’intensa impronta autobiografica e professionale. Racconta con realismo e poesia la Sardegna rurale del Novecento, restituendo uno sguardo autentico e profondamente coinvolgente su una terra fatta di silenzi, tradizioni e legami profondi. Al centro del romanzo ci sono temi attualissimi come l’indipendenza femminile, il lavoro invisibile e non riconosciuto, la solidarietà tra donne che diventa forza collettiva. È una lettura ideale per chi ama la narrativa storica, le storie di donne coraggiose e le ambientazioni ricche di identità e memoria. Insomma, La levatrice è molto più di un romanzo storico: è un omaggio alla forza delle donne, al sapere antico, alla giustizia sociale. Bibbiana Cau regala ai lettori una storia emozionante, potente e necessaria. Un libro da leggere, condividere e ricordare.
Bibbiana Cau è nata e vive in Sardegna. Dopo gli studi di Ostetricia all’università di Cagliari, nel corso di una lunga carriera lavorativa ha avuto il privilegio di accompagnare alla nascita tantissime nuove vite. Lettrice da sempre, ha scoperto l’interesse per la scrittura durante la stesura della tesi in Storia Sociale e, dopo essersi laureata in Educazione degli adulti e in Formazione continua all’università di RomaTre, ha frequentato i corsi della scuola Holden di Torino, di Medicina narrativa presso le Aziende Sanitarie Locali sarde e di Londra Scrive con Marco Mancassola. Attualmente legge, scrive e si dedica a piccoli interventi di promozione della salute e formazione. La levatrice è il suo primo romanzo: un debutto che promette di lasciare il segno.